mercoledì 22 gennaio 2020

BABYSAN


Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con i militari americani stanziati nei maggiori porti e nelle principali città giapponesi, gli intescambi culturali tra Usa e Giappone si intensificano e il disegno si dimostra un ottimo veicolatore di contenuti. I manga, per esempio, vengono utilizzati per creare manuali di conversazione utili a entrambe le parti. Qualche marmittone a stelle e strisce abile con la matita si diverte invece a immortalare il proprio periodo di leva, nonché gli usi e costumi degli indigeni. Il marinaio Bill Hume realizza molte vignette incentrate sulle fanciulle giapponesi, o Babysan, irresistibili attrazioni per i suoi commilitoni. Tratteggiando le caste bellezze giapponesi, Hume ne sottolinea anche i comportamenti e le tradizioni culturali, dando vita a una sorta di personale guida al Giappone. Molte di queste immagini vengono raccolte in volume, ovviamente dal titolo Babysan, nel 1951 dalla casa editrice nipponica Kasuga Boeki, che valorizza il tratto pulito e plastico del disegnatore e affianca a ogni vignetta un breve testo in inglese.


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