mercoledì 8 luglio 2020

UN LIBRO KAWAII


In giapponese kawaii, significa “carino”, parola apparentemente semplice ma che in Giappone identifica tutto un mondo un po' zuccheroso, fatto di forme tondeggianti e accessori trendy, che spazia dall'abbigliamento ai peluche, dai fumetti ai telefonini. Un modo di apparire in bilico tra l'infanzia e l'età della ragione, che in campo femminile attira sia gli adulti sia i giovanissimi, ma principalmente le adolescenti. Sfruttato dal mondo dell'intrattenimento, della cartoleria e della moda, il kawaii ha origini lontane. Prova a svelarle questi libretto che spazia dagli inizi del Novecento ai giorni nostri. Rintraccia in illustratori di inizio secolo scorso, come Takehisa Yumeji e Kobayashi Taichi, gli autori seminali di questo mondo grafico e narrativo, grazie ai loro disegni ricchi di immagini floreali e donne eleganti e sognanti. Si tratta spesso di immagini malinconiche, che col passare del tempo lasciano spazio ad altre decisamente più allegre, vivaci e colorate, tipiche del kawaii contemporaneo. Il kawaii influenza e viene influenzato dagli shojo manga (i fumetti per ragazze), grazie all'obiettivo comune fatto di abiti vaporosi e romantici, occhioni luccicanti, figure aggraziate. Maestro in tutto ciò è Takahashi Makoto, uno dei padri dello shojo manga. Non mancano pagine dedicate ai gadget, agli animaletti simpatici e via dicendo. L'argomento avrebbe probabilmente beneficiato di un formato più grande e di un maggiore apporto iconografico, ma trattandosi di un tascabile a prezzo relativamente basso, non si poteva chiedere di più.




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