sabato 2 gennaio 2021

IL GIAPPONE DI BLUM


Robert Frederick Blum (9 luglio 1857 - 8 giugno 1903) è stato un pittore americano nato a Cincinnati, Ohio. Nonostante abbia frequentato un paio di scuole d’arte, è stato principalmente un autodidatta. Amava viaggiare e immortalare su tela le città visitate. Dopo il 1880 si recò in Europa: Venezia, Toledo, Madrid, i Paesi Bassi. Ma ciò che ci interessa maggiormente in questa sede è il viaggio del 1890 in Giappone, dove rimase per tre anni. A quel tempo il Giappone era davvero un “oggetto” sconosciuto per gli occidentali. Si era aperto all’Occidente solo nel 1853. Furono pittori come Blum (e fotografi come Felice Beato) a portare al grande pubblico occidentale immagini della sua popolazione e della sua cultura. I suoi dipinti finirono su copertine e pagine interne di riviste americane come St. Nicholas Magazine, Century Magazine, Scribner’s Magazine. Le sue opere non si soffermavano su templi e monumenti, ma sulle persone comuni, sui gesti quotidiani, le case, le vie, la vita di ogni giorno. Come un fotografo armato di pennello invece che di macchina fotografica, immortalava una cultura affascinante e fino ad allora in buona parte sconosciuta. Nonostante il suo stile fosse realistico, nella scelta dei colori, nelle pennellate, riusciva, volontariamente o involontariamente, a creare delle atmosfere che hanno un pizzico di fiabesco, di fantastico, probabilmente incantato da quel mondo così lontano e particolare per un occidentale, riuscendo a illustrarne sia momenti intimi sia pubblici. Recentemente il Giappone gli ha reso omaggio con un volume intitolato “Japan”, nel quale vengono raccolti quei dipinti che hanno mantenuto intatto il loro fascino e che sono nuovamente avvolti in un alone di mistero, dato che mostrano un Giappone di oltre cento anni fa e quindi, in parte, ignoto agli stessi giapponesi odierni.In Italia il volume può essere acquistato presso fioridiciliegioadriana@gmail.com







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