domenica 30 luglio 2023

JUMP SALARYMAN, JUMP!

 “Ah, might as well jump, go ahead and jump, might as well jump, go ahead and jump, jump, jump!” recita una canzone di Van Halen. Ma Shonen Jump è anche il titolo di una famosissima rivista manga. Sembra che il salto, jump, esprima energia, sia liberatorio, divertente, dinamico. In questa sede, però, non parliamo né di musica né di manga, bensì di fotografia, e che fotografia! Al centro dell’attenzione vi sono gli impiegati giapponesi, meglio noti come salaryman, ovvero uomini salario, in altre parole impiegati, facilmente riconoscibili perché tutti vestiti con la medesima “divisa”: completo, cravatta, scarpe scure. In Giappone è difficile trovare qualcuno che impersoni la calma e compostezza, ma anche la noia e l’ordinarietà, più dei salaryman. A tal punto che i giovani li soprannominano ossan, letteralmente “zio” ma in gergo intendono “vecchio noioso”, e prendono in giro la loro propensione all’obbedienza e alla mancanza di indipendenza. Yuki Aoyama (fotografo, classe 1978) ha cominciato a immortalare sulla pellicola fotografica (lo so, oggi tutti usano il digitale, ma lasciatemi sognare) i salaryman nel 2009, ma in modo del tutto personale e anticonvenzionale, sfidando lo stereotipo e “rompendo” l’alone di compostezza che generalmente li circonda. Aoyama ha posato il suo sguardo su centinaia di compassati impiegati in giacca e cravatta e gli ha chiesto di fare una sola cosa: saltare. E ognuno di loro lo ha fatto col proprio stile: chi a gambe unite, chi del tutto scoordinato, chi a braccia alzate e via dicendo. Difficile credere, senza vedere gli scatti, che in un singolo balzo si possa essere tanto differenti e personali, soprattutto se a saltare è un “noioso” salaryman. Le foto sono state raccolte in un volume intitolato “Solaryman”, un gioco di parole tra salaryman, solary (solare) e sora (cielo in giapponese). Ma Aoyama evidentemente non aveva finito di esplorare il tema, quindi nel 2015 ha dato alle stampe un altro volume, questa volta intitolato “Musume & Solaryman” (musume significa figlia). Protagonisti sono ancora loro, gli impiegati, ma questa volta saltano avendo al loro fianco le figlie, che restano immobili. In uno strano ribaltamento di ruoli, le giovani sono statiche e gli anziani in movimento. È la rivincita dei salaryman, che spiccando il volo verso l’alto sembrano gridare “noiosi sarete voi!”

I libri possono essere acquistati da Fiori di Ciliegio (fioridiciliegioadriana@gmail.com)




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