martedì 23 agosto 2016

IL JAMES BOND GIAPPONESE





Lo scrittore Ian Fleming crea Bond nel 1953, grazie al romanzo Casino Royal, e nei quattrodici libri (12 romanzi e due raccolte di racconti) dedicatigli descrive sempre succintamente il personaggio, conferendogli un aspetto lievemente più tenebroso di quello della sua versione cinematografica. Attraverso la lettura delle sue avventure è possibile farsi un quadro di tutta la vita del personaggio. Figlio di padre scozzese e madre svizzera, che periscono in un incidente quando è ancora un ragazzo, Bond viene affidato alle cure di una zia che vive nel Kent. Frequenta il prestigioso collegio inglese Eton, ma ne viene espulso per questioni di sesso. Passa a Fettes, ove pratica anche pugliato e judo. In seguito entra nel Ministero della Difesa Britannico e, al termine della Seconda Guerra Mondiale, nei Servizi Segreti. Il numero 007, che lo identifica, indica anche la sua particolare qualifica, dato che il doppio zero è sinonimo di “licenza di uccidere” assegnata solo agli agenti migliori e più fidati. 
Il successo arriva velocemente e, anche se i salotti letterari non vedono di buon occhio quelle storie fatte di spie e condite di sesso, il pubblico comincia ad amare il personaggio, anche fuori dall'Inghilterra. 
James Bond diventa quindi appetibile anche per il cinema, e Dr. No è il titolo del suo primo film (giunto in Italia come Licenza di uccidere), uscito nelle sale inglesi nel 1962 e in quelle statunitensi nel 1963. Ne seguono molti altri, fino ai giorni nostri.
In pochi sanno, però, che prima del Bond cinematografico è nato quello fumettistico. Già nel 1958 il quotidiano inglese Daily Express ospita una striscia scritta da Anthony Hern e disegnata da John McLusky. Curiosamente, il Bond disegnato da McLusky ricorda più il Daniel Craig dei giorni nostri che non il Sean Connery degli anni Sessanta.
Ma altri mercati desiderano fumetti locali, così negli Stati Uniti vengono prodotte storie apposite, prima dalla Dc Comics, poi da altri tra cui la Marvel. 
Anche il Giappone fa la sua parte, e a portare sulla carta 007 negli anni Sessanta viene chiamato Takao Saito, che in seguito diverrà noto al grande pubblico soprattutto per il killer Golgo 13. Saito adatta a fumetti quattro film di Bond, recentemente ristampati in altrettanti volumi: “Live and let die”, “Thunderball”, “On her Majesty’s Secret Service” e “The Man with the Golden Gun”. Il mangaka realizza tavole ricche di vignette (in quantità decisamente superiori rispetto ai normali standard giapponesi), con un tratto pulito e sottile e uno scarso uso dei retini. Tavole ricche d’azione, mentre il suo Bond fisicamente ricorda molto Golgo 13. Insomma, uno 007 molto nipponico, che ora è finalmente possibile riapprezzare.

NOTA: in Italia i quattro volumi manga sono acquistabili da fioridiciliegioadriana@gmail.com. Presso lo stesso recapito è possibile acquistare pezzi vintage, come i dischi a 45 giri di Bond in edizione giapponese o pamphlet dedicati ai film.





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