giovedì 13 settembre 2018

IL GIAPPONE DI THE PASSENGER


La casa editrice Iperborea annuncia per il novembre di quest'anno, all'interno della collana The Passenger, un volume dedicato al Giappone. Ecco la scheda dell'editore.

The Passenger lascia l’Europa e sbarca in Giappone, dove la missione di esplorare il contemporaneo è più stimolante che mai. Il popolo del Sol Levante reprime le emozioni e protegge la propria cultura, la sua anima è considerata ancora oggi impenetrabile, per avervi accesso c’è bisogno della sensibilità di uno scrittore, del coraggio di un reporter, della lucidità di un giornalista. Ad accendere una luce, spesso cupa, sul Giappone contemporaneo sono molti neologismi che indicano le derive più pericolose della sua società come per esempio karoshi, la “morte per troppo lavoro”, o kodokushi, la “morte in completa solitudine”. In questo viaggio nel Giappone contemporaneo scopriamo come la tragedia di Fukushima ha riacceso il culto degli antenati e la passione per il sumo non si sia mai spenta, sebbene i campioni di quest’antichissima disciplina siano ormai tutti stranieri. Tutto questo in un Paese estremamente chiuso verso l’immigrazione e allo stesso tempo cosi affascinato dalla cultura da fuori, soprattutto quando è esotica come la black music di cui vanno pazzi. E per capire l’atmosfera di Tokyo, – sempre più moderna e proprio per questo eternamente nostalgica – quale mezzo migliore di un viaggio sull’ultimo tram rimasto, la linea Arakawa, continuamente minacciata dalla chiusura e prontamente “salvata” in nome di un Giappone che non c’è più?

YOSHITAKA AMANO


La casa editrice statunitense Dark Horse annuncia per fine anno un illustration book/biografia dedicato a Yoshitaka Amano, poliedrico artista giapponese. Il volume "Yoshitaka Amano: The Illustrated Biography—Beyond the Fantasy", di 328 pagine, avrà anche una versione limited, di 424 pagine e con blu ray. Ma chi è Yoshitaka Amano? Ecco una sua scheda.

Yoshitaka Amano vanta un rapporto di lunga data con l'arte del disegno, tanto da affermare “amo disegnare da quando ero bambino”. A soli quindici anni d'età, bussa alle porte della casa di produzione d'animazione Tatsunoko per proporsi come collaboratore. Assunto come intercalatore, comincia una carriera che lo porta bene presto a diventare un ottimo character designer. Collabora a Shinzoningen Casshan (“Casshan il neoroide” del 1973, in Italia Kyashan), e Uchu no Kishi Tekkaman (“Tekkaman il cavaliere dello spazio” del 1975), due delle tre serie (manca Polymar) conosciute anche col nome collettivo di “trilogia degli eroi solitari” o “trilogia degli choojin” (superuomini). A questi si aggiunge Kagaku ninjatai Gatchaman (“Il gruppo scientifico ninja Gatchaman” del 1974, in Italia La battaglia dei pianeti). Amano partecipa anche alla romantica versione giapponese di Pinocchio, dal titolo Kashi no ki Mokku (“Mokku della quercia”), alla serie di Yattaman (la sua preferita) e a molte altre. Dopo quindici anni di attiva collaborazione con la Tatsunoko, gli anime cominciano a stargli stretti. All'età di trent'anni diventa quindi freelance, cominciando una nuova carriera. È il mondo dell'illustrazione ad accoglierlo, ecco quindi le spettacolari illustrazioni per romanzi e racconti, per cover di libri di fantascienza e fantasy. I suoi pennelli illustrano sia opere occidentali che asiatiche, come il fantasy Elric di Michael Moorcock, ma anche il Genji Monogatari e le 1001 Notte. Dai disegni in bianco e nero ricchi di campiture contrastanti passa a un colore raffinato. Omaggia il pittore Gustav Klimt con l'uso dell'oro, ma anche la protofantascienza di Jules Verne con le sue macchine improbabili, fonde l'Oriente con l'Occidente. Autore sempre uguale e sempre diverso, si cimenta anche nell'illustrare i tarocchi. Di tanto in tanto fa ritorno all'animazione, per esempio per occuparsi del character design di Vampire Hunter D, di cui ha già illustrato i romanzi di Hideyuki Kikuchi. Comincia a occuparsi anche di videogame, partecipando al successo internazionale di Final Fantasy dal primo gioco fino al tredicesimo.
Nel 1996 si trasferisce a New York e si avvicina al fumetto americano. La DC gli commissiona due poster, uno per Superman e uno per Batman, poi illustra un romanzo di Sandman, sempre per la DC, e uno di Elektra, questa volta per la Marvel. Intanto in Giappone continuano a essere pubblicati i suoi illustration book, raccolte di immagini che rivelano anche un lato fiabesco e comico, come N.Y. Salad (sottotitolo “The World of Vegetable Faires”), in cui comuni verdure assumono l'aspetto di fiabeschi e simpatici folletti.
Importanti mostre sulla sua ate vengono allestite in Giappone, Stati Uniti e Giappone. Tra i suoi ultimi lavori vi è anche un manga, Hero, storia in stile pittorico di un uomo che percorre l'universo alla ricerca di una donna che lo ha tradito e del proprio io. Questa serie in un certo senso chiude un cerchio, dato che lo riporta alla sua prima passione, il fumetto, che nei suoi anni giovanili aveva potuto coltivare solo in brevi storie in bianco e nero.