lunedì 2 ottobre 2017

UN POSTO DOVE VIVERE


Per molte persone il raggiungimento di una determinata età – 40, 50 anni o anche più – porta a un cambiamento di prospettive, a un atteggiamento che spinge lo sguardo a volgersi verso il passato piuttosto che verso il futuro. Non è una cosa negativa, al contrario. Ci si rende conto di come la propria infanzia sia stata importante nel processo di crescita, di quanto esperienze, situazioni, oggetti e molto altro ancora siano risultati significativi e di come ognuno di loro, per quanto apparentemente piccolo e insignificante, rappresenti un fondamentale tassello nel complesso puzzle della nostra vita e personalità. Questo recupero del passato può avvenire in vari modi: semplicemente ricordando, oppure raccontando oralmente a chi ci sta vicino (ascoltate sempre i racconti degli anziani, per loro sono importanti e magari imparerete qualcosa), o ancora cercando di recuperare la “tattilità” di quel tempo (chi scrive ha uno studio pieno di oggetti della sua infanzia, dai giocattoli alle lampade da tavolo fino agli spazzolini da denti di Paperino). Altri ci scrivono dei libri, alcuni disegnano dei fumetti. È il caso, quest’ultimo, di Midori Yamane che nel volume “Un posto dove vivere” recupera, con le immagini oltre che con le parole, la propria infanzia vissuta in Giappone tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta. È quasi un lavoro psicanalitico il suo, terapeutico, il riannodare fili rimasti a lungo penzolanti e solitari. Fili molto lunghi, dato che da decenni Midori risiede in Italia e quindi lo “stacco” tra passato e presente è ancora più ampio, e il ricordo più evocativo, poiché legato a una cultura e a una società molto differenti da quelle in cui vive attualmente. Midori è un’esperta conoscitrice del manga, il fumetto giapponese, che ha frequentato come lettrice, traduttrice, redattrice, insegnante e, infine, come autrice proprio con questo volume. Il suo non è certo un tratto da disegnatore virtuoso, ma piuttosto puntato a un’essenzialità tutta giapponese e a una scelta attenta delle inquadrature e dei ritmi narrativi. Ogni ricordo è presentato sotto forma di brevissimo racconto in quattro tavole, incentrato su una festa tradizionale, un elemento di arredo della piccola casa giapponese, un gioco tra bambine e via dicendo, con gli sfondi ridotti all’osso a vantaggio delle figure umane, solo apparentemente infantili al contrario estremamente comunicative. A differenza della tradizione manga, Midori inserisce molto testo in ogni vignetta, non solo dialoghi ma anche lunghe didascalie. Una scelta imposta dalla brevità dello spazio ma, mi piace pensare, anche dalla “adozione” italiana di Midori, che dal nostro Paese deve aver assorbito un po’ del piacere delle parole, del chiacchiericcio, di quella ricca comunicazione verbale poco diffusa tra il più silenzioso popolo giapponese. Leggere “Un posto dove vivere” è un po’ come curiosare in un diario personale, ma anche come immergersi in un mondo diverso. Certamente taluni aspetti risultano universali, come la voglia di giocare dei bambini, i rimproveri dei genitori, la gioia nell’assaporare un dolce, ma il tutto è avvolto in “abiti” assai differenti, grazie a tradizioni e a un quotidiano asiatico profondamente distinto dal nostro. Molto di quel quotidiano non esiste più, dato che di acqua ne è passata sotto i ponti, ed è uno dei motivi per cui l’autrice ha sentito il bisogno di preservarlo sulla carta, ma la sua anima più profonda resiste ancora sotto la patina di occidentalità che ricopre il Giappone moderno. A questo scopo risulta utile anche la sezione finale del volume, dove, sempre per voce di Midori, vengono spiegati i dettagli che possono risultare ostici ai lettori italiani poco avvezzi alla cultura giapponese. L’italiano talvolta incespicante di Midori rende ancora più affascinanti i brevi testi, donandogli un ulteriore tocco di giapponesità, e “giapponesità” è proprio uno dei termini raccontati in quell’illustrato glossario.
Se volete conoscere qualcosa del Giappone, potete comprarvi una bella guida turistica in cui trovare ogni genere di informazioni storiche e geografiche, ma se desiderate assaporare le emozioni di una bimba giapponese, apprezzare i gesti di un mondo lontano nello spazio e nelle tempo, leggete “Un posto dove vivere”, perché quel posto vive ancora nel cuore e nella mente di Midori.
 
Midori Yamane
Un posto dove vivere
Upper Comics, pp. 120, euro 10,00


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