mercoledì 31 maggio 2017

SKETCHBOOK GIAPPONESE

State per recarvi in Giappone e volete prendere appunti sul vostro viaggio? Niente di meglio, allora, di questo sketchbook che alterna pagine vuote con illustrazioni abbozzate e frasi di vecchi saggi nipponici.  64 pagine a 3,90 euro, edito da White Star.






mercoledì 17 maggio 2017

UN SAMURAI SVIZZERO


Questo volume è uscito qualche anno fa, ma vale la pena di segnalarlo anche oggi…

Medium estremamente malleabile nonostante oltre cento anni di storia, il fumetto si dimostra ancora in grado di accogliere innovazioni e sostenere esperimenti. In questa graphic novel appositamente realizzata per il mercato Usa, l’artista svizzero (ma nel sua sangue scorrono varie etnie, come nella sua mente alloggiano molte culture) Kalonji rifugge la classica impostazione della tavola e opta per piccole pagine (il formato è quello di un tascabile) di una sola vignetta ognuna. Sorta di mini splash page lungo le quali il flusso narrativo scorre veloce come in un cartone animato (non a caso i balloons sono rarissimi), anche grazie a un tratto pulito ed essenziale, un bianco e nero netto ed elegante,
Il protagonista della storia è un ronin che si muove lungo il Giappone feudale, attraversando territori e stagioni, con l’obiettivo di uccidere 365 samurai. Il suo traguardo è ambizioso, anche perché ne cela un altro ancor più difficile da concretizzare. Per sapere se riuscirà nell’intento bisognerà leggere la storia, senza lasciarsi intimorire dal fatto che è disponibile solo in inglese, dopotutto è quasi un lungo film muto, affidato più ai gesti e agli sguardi che non alle parole. 

Titolo: 365 samurai and a few bowls of rice
Autore: Jean-Philippe Kalonji
Editore: Dark Horse
Pagine: 392 Prezzo: 16,99 dollari


martedì 16 maggio 2017

RAKUGAKI NOTE


Eisaku Kubonouchi è un mangaka sconosciuto in Italia, dato che nessuno dei suoi manga è stato pubblicato nel nostro Paese. Tra i suoi titoli più noti in Giappone spicca la serie in sette volumi dal titolo Chocolat (trasformata in drama televisivo), una commedia incentrata sulle vicende di Tatsumi Chiyoko, una ragazzina il cui padre è sommerso dai debiti e che quindi si trasferisce a vivere da Omugi Matsukichi, un ex teppista che gestisce una pasticceria. La storia ruota attorna alla ragazza, agli altri strambi personaggi che frequentano la pasticceria e ai dolci.
Ora in Giappone a Kubonouchi viene dedicato un bell’art book straripante di illustrazioni a tutta pagina. Rakugaki Note (rakugaki significa “graffiti”), questo il titolo del volume, mette in evidenza il bel tratto, morbido e pulito, dell’artista, nonché la sua predilezione per i colori tenui. Molte le ragazze immortalate in quelle immagini, talvolta fashion victims talvolta sexy, ma anche bambini alle prese col gioco e col divertimento. Le figure umane vengono predilette rispetto agli sfondi, mentre il tutto è avvolto in una sensazione di semplicità e gradevolezza. Un libro da sfogliare più e più volte, acquistabile in Italia presso fioridiciliegioadriana@gmail.com.










martedì 9 maggio 2017

I GATTI DI KUNIYOSHI


Kuniyoshi Utagawa (1797-1861), è stato uno straordinario artista giapponese di ukiyo-e. In Occidente è meno noto dei Hokusai, Hiroshige e Utamaro, ma in Giappone gode di grande popolarità, non solo per le sue opere, ma anche per lo straordinario affetto dimostrato nei confronti degli animali e dei gatti in particolare. Infatti, se gli occidentali ricordano principalmente le sue immagini di samurai e di ronin (i samurai senza padrone, tra cui i 47 ronin protagonisti di una celebre vendetta), i giapponesi sorridono ripensando alle sue splendide immagini di gatti, tutto sommato più divertenti, realistiche ed emozionanti che non quelle di guerrieri scomparsi da secoli. Non c’è da stupirsi, dopotutto Utagawa quei samurai non li ha mai visti, essendo vissuto nel diciannovesimo secolo, quando la casta dei guerrieri si è da tempo trasformata in casta di amministratori. I gatti, invece, Utagawa li vede e accarezza tutti i giorni. Pare, infatti, che nella sua casa ne circolino cinque o sei, addirittura dodici secondo alcune fonti, e che lui disegni con almeno un gatto in grembo o infilato nel kimono. Non stupisce, quindi, che questi amici a quattro zampe finiscano all’interno di moltissime sue opere, probabilmente centinaia. Praticamente ogni qualvolta realizza una stampa con una donna questa è accompagnata da un gatto. Le tipiche figure femminile dai volti allungati e bianchi (secondo gli standard di bellezza dell’epoca i volti sono truccati di bianco e i denti anneriti) indossano meravigliosi kimono colorati dalle elaboratissime decorazioni, ma tanta beltà deve competere con quella di un gatto che fa capolino in un angolo, oppure ruba apertamente la scena facendosi cullare tra le braccia della geisha o dormendole addosso mentre costei è rapita dalla lettura di un libro. Chi volesse godere di tali immagini può acquistare il libro "I gatti di Kuniyoshi" (in Italia richiedibile a fioridiciliegioadriana@gmail.com), che oltre a essere illustratissimo è bilingue (giapponese e inglese), divenendo così fruibile anche per il pubblico occidentale.