venerdì 30 dicembre 2016
DALLE BOTTIGLIE ALLE RIVISTE
Ha almeno una decina d'anni sulle spalle questo volume sul meglio della grafica giapponese, ma è ancora affascinante.
A volte l'arte si nasconde nei piccoli oggetti quotidiani. O se non proprio l'arte quantomeno il gusto per il disegno, la grafica, l'immagine. E in Giappone i beni di largo consumo beneficiano di un'attenzione particolare per tutto ciò che riguarda il packaging. Lo si può ben comprendere sfogliando questo bel volume (dal prezzo ridicolo per il suo numero di pagine, più di 350) sulla grafica giapponese, ove sotto il termine “grafica” vengono raccolti poster, pubblicità, cover di riviste, bottiglie, lattine, scatole di dolciumi e molto altro ancora. La quantità di “grafiche” raccolte rende difficile riassumere in poche righe i contenuti del volume, le sue suggestioni, ma certo si rimane colpiti dall'eleganza sobria e funzionale che caratterizza il packaging, contrapposta all'affollamento di messaggi presenti sulle cover delle riviste. In ogni caso, risulta evidente quanto in Giappone si presti cura nella creazione dei “messaggi” che ogni campagna pubblicitaria, ma anche ogni prodotto, deve lanciare ai suoi potenziali “riceventi”. In una società sovraffollata, di persone come di stimoli, solo chi riesce più efficacemente a comunicare può raggiungere il proprio obiettivo, pubblicitario o pratico che sia. Ecco quindi che una scritta, una font, la curva di un collo di bottiglia, il colore di una scatola di saponette divengono dettagli importantissimi. Un libro ipnotico.
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