giovedì 7 ottobre 2021

DAITARN 3


Marte, in una colonia terrestre il professor Haran crea il cyborg Don Zauker. L'incredibile invenzione si ritorce però contro lo scienziato, Don Zauker si impossessa della base e trasforma tutti gli uomini in meganoidi, cyborg ai suoi ordini e decisi a conquistare anche la Terra. A contrastare la minaccia pensa però Banjo, figlio del professore, che fuggito sulla Terra a bordo del robot gigante Daitarn III è pronto a dare battaglia. “Mi chiamo Banjo, Haran Banjo”, si presenta subito l'eroe col suo fare da spaccone. Atletico, agile, intelligente Banjo è quasi imbattibile nel combattimento corpo a corpo e nell'uso di un gran numero di armi. Sia da solo sia a bordo del suo robot è un'avversario temibilissimo per i meganoidi. Il protagonista è inoltre aiutato da validissimi assistenti: il serio maggiordomo Garrison, abile con le armi da fuoco; le bellissime Reika e Beauty, incontrate a un concorso di bellezza e in rivalità per conquistare il cuore di Banjo; il piccolo Toppi, un ragazzino che non teme il pericolo. Questo team stranamente assortito è insomma pronto a sventare i loschi piani dei comandanti meganoidi, che sottoposti ai raggi di particolari macchine sono in grado di ingigantirsi e di trasformarsi in enormi robot da guerra. Gli umanoidi, pur essendo nemici potenti e crudeli, assumono talvolta atteggiamenti ironici, divenendo anche ridicoli e divertenti. I personaggi nascono all’interno della serie televisiva in animazione Daitarn 3, 40 episodi del 1978, che segna una svolta nel filone robotico iniettandovi una buona dose di autoironia, non solo grazie agli atteggiamenti dei meganoidi, ma anche a Daitarn che che talvolta assume pose ridicole, a Banjo che in alcuni casi imita James Bond, a Garrison che è la parodia del classico maggiordomo impeccabile. Come spesso accade, in contemporanea con la serie TV viene serializzato un manga. Sulla rivista Adventure King, della casa editrice Akita Shoten, da luglio 1978 ad aprile 1979 il mangaka Yu Okazaki è incaricato dell’impresa. Con solo 350 tavole circa a disposizione (poi raccolte in un volumone) non può imbastire trame complesse, ma il suo tratto semplice e divertente ben si presta a rappresentare il carattere avventuroso, ma a tratti ironico e ridicolo, di storie e personaggi. Questi ultimi talvolta buffi, talvolta un pizzico sensuali.





Nessun commento: